acustica - riflessione delle onde
Supporto teorico
Riflessione delle onde sonore

La riflessione avviene quando l'onda sonora incontra la superficie di un altro mezzo con proprietà fisiche diverse dal primo (tipo aria-acqua, aria-muro, ecc.).

Qualunque sia la direzione di incidenza, l'angolo di riflessione è identico a quello di incidenza. Invece l'ampiezza che caratterizza l'onda riflessa è leggermente minore di quella d'incidenza, poiché una parte dell'energia viene assorbita dal corpo riflettente.

Le riflessioni delle onde sonore hanno importanti effetti su ciò che noi udiamo. In particolare segnaliamo alcuni casi interessanti:

Riverberazione
Si tratta della persistenza del suono emesso da una sorgente anche dopo che la sorgente stessa ha cessato di emetterlo. Ad esempio ciò si verifica in un stanza vuota e si spiega con ripetute riflessioni del suono sulle pareti.

Eco
Questo fenomeno acustico si verifica quando l'oggetto riflettente è ad una distanza tale (più di 17 m) che l'onda riflessa giunge alle orecchie quando il suono diretto si è già estinto. In questo caso infatti il suono ritorna alle orecchie dopo 1/10 di secondo, essendo la sua velocità di 340 m/s e il cammino da percorrere di 17+17 = 34 metri, risultando perfettamente comprensibile. Per la verità risulta comprensibile la sola ultima sillaba della frase pronunciata e quindi l'eco di dice monosillaba. Ne segue che se l'oggetto riflettente è a due volte, tre volte… 17 metri, l'eco sarà bisillaba, trisillaba e così via.

Fuochi acustici
Così come accade nel caso dei raggi luminosi, anche le onde sonore possono convergere in un unico punto, detto fuoco (si pensi a uno specchio concavo come oggetto riflettente). Qui l'intensità del suono risulta notevolmente incrementata. In qualche Museo della Scienza esistono suggestivi marchingegni basati su questo fenomeno che permettono di udire perfettamente il sussurrare di una persona a decine di metri di distanza (basta parlare da una parte e mettere l'orecchio dall'altra nel fuoco acustico).