Vi sono in cielo e in terra, Orazio, assai più cose di quante ne sogna la tua filosofia. (Amleto, Atto I, Scena V)
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| Fonti |
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Bernardi G. (1931) pag. 9, fig. 7027
Drigo A. (1941) pag. 85, fig. 39
Felice M. (1887/90) Vol. 1, pag. 74, fig. 39
Galileo Officine (1929) pag. 55, fig. 5104
Magrini R. (1940) pag. 14, fig. B252
| Nollet J.A. (1762) Vol. 3, pag. 76, Tav. IX/7, fig. 3
Resti E. (1930) pag. 16, fig. 66
s'Gravesande G. J. (1742) Vol. 1, pag. 47, Tav. VII, fig. 1
Tarquini A. (1928) pag. 16, fig. 58
Traversi A. M. (1822) Vol. 5, pag. 92, Tav. II, fig. 25
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Può un corpo rotolare da solo in salita? E quanto sareste disposti a scommettere su una risposta negativa? Probabilmente tanto, perché rispondere a una domanda apparentemente così assurda è ovvio, anche alla luce delle solide certezze dettate dall'esperienza. I corpi da soli scendono sui piani inclinati!
Ma sareste invece destinati a perdere, perché in questo strumento il doppio cono ci appare andare spontaneamente proprio in salita! In realtà nessuna legge della fisica viene violata. Qui uno dei suoi principi in ambito di meccanica (il teorema del moto del baricentro) è volutamente applicato in modo assai curioso.
Questo strumento, concepito nella prima metà del XVIII secolo, fa parte di quella rosa di apparati ancora perfettamente funzionanti che si distinguono per la loro notevole efficacia didattica. In essi un certo fenomeno o principio fisico è utilizzato in modo a dir poco originale e con l'intento di stupire l'osservatore e di costringerlo, in un secondo momento, a sforzarsi di trovare una spiegazione plausibile.
Come accade ad esempio con il Diavolo di Cartesio, gli studenti sono stimolati a formulare dei perché accettabili alla luce delle leggi e principi spiegati in classe allo scopo di giustificare quanto osservato. Ciò si rivela essere un esercizio mentale di enorme importanza.
