Museo Traversi - DATABASE
Database degli strumenti
Com'è realizzato?


In generale
Cosa devo saper fare?
Che programmi usate?
Client-side e Server-side
DatabasePagine web
TipoDinamicità
StrutturaUn esempio

È grossomodo nell'ultimo decennio del secolo scorso che i progetti di recupero di vetuste collezioni di vario genere, comprese quelle di antichi strumenti di fisica, si sono estesi anche agli istituti scolastici; di conseguenza sono aumentati sul web i siti che ospitano mostre virtuali di tali collezioni di recente o recentissima riscoperta. Altri istituti potrebbero avere interesse a giovarsi dell'aiuto di un computer per archiviare i dati con possibilità di visualizzazione in rete. In queste pagine sono messe a disposizione informazioni varie con oggetto il nostro database degli strumenti.

Il database on-line degli strumenti del Museo di Fisica Antonio Maria Traversi è un validissimo strumento informatico che non solo permette di valorizzare e far conoscere il patrimonio del Liceo, ma che anche facilita la gestione ordinaria del Museo stesso. Del resto è noto che, se opportunamente "istruito", un computer è decisamente più veloce nelle ricerche d'archivio, nell'ordinamento dei dati e nello scrivere (stampare) pagine.

Infatti con un particolare tipo di database, se da un lato è possibile mettere in rete a disposizione del pubblico tutte le informazioni d'interesse di un dispositivo e/o consentire operazioni di ricerca sugli strumenti in base a certi criteri (per datazione, per nome, per stato di conservazione, per costruttore, per ramo della fisica, per vetrina), dall'altro, ovvero dal punto di vista gestionale, con un semplice clic si possono per esempio stampare le schede di accompagnamento di ciascuno strumento in caso di prestito (e per di più con relativo cartellino di "strumento assente" da inserire nella vetrina), visualizzare e/o stampare l'elenco completo dei dispositivi con o senza fotografia e le liste degli strumenti prestati (con dove e quando). Quest'ultime sono tutte operazioni ovviamente anche eseguibili a mano, ma con tempi decisamente più lunghi. E quando il tempo a disposizione scarseggia, investire su un database fa decisamente la differenza. Per questo motivo, non appena possibile (fine 2005), si è lavorato parecchio su tale progetto, perché utile soprattutto a noi oltre che agli altri!

A livello nazionale, sarebbe auspicabile prevedere criteri di catalogazione comuni sia cartacei che informatici degli oggetti delle collezioni scolastiche, cosa che allo stato attuale è totalmente assente. Il Museo Travesi sta già lavorando in tal senso, essendosi fatto promotore di una simile iniziativa con il progetto 100classi Scuole Storiche.