Fonti
Battelli A. - Cardani C. (1923) Vol. 2, pag. 95, fig. 59 Battelli A. - Cardani C. (1913) Vol. 2, pag. 62, fig. 48 Drion Ch. - Fernet E. (1877) pag. 565, fig. 528 Felice M. (1887/90) Vol. 3, pag. 23, fig. 10 Ganot A. (1883) pag. 163, fig. 179 Ganot A. (1861) pag. 140, fig. 127 Jamin J. (1880) pag. 502, fig. 457 Milani G. (1869) Vol. 3, pag. 156, fig. 86 Murani O. (1906) Vol. 1, pag. 371, fig. 323 Pinto L. (1892) pag. 232, fig. 270 Ròiti A. (1908) Vol. 1, pag. 315, fig. 260

Lo strumento serviva a far conoscere il numero assoluto delle vibrazioni corrispondenti a un determinato suono quando il dispositivo era munito di un apparato misuratore del numero di giri dell'asse. In assenza di tale sistema di misura, ciò che si poteva udire era che il suono emesso da un pezzo di carta, a parità di velocità di rotazione, diveniva sempre più acuto all'aumentare del numero di denti presenti sulla ruota che lo mette in vibrazione. Il nome dell'apparecchio è legato a quello del fisico francese Felix Savart (1791-1841).